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Campania, stop a ricoveri programmati. Nuove restrizioni da De Luca su ristorazione e parchi

de luca coronavirus

 

 

NAPOLI. Una nuova ordinanza del governatore della Campania Vincenzo De Luca, in vigore da oggi fino al 25 marzo, fissa ulteriori misure per il contrasto al coronavirus dopo il Dpcm firmato ieri da Giuseppe Conte. Si precisa lo stop a tutte le attivita’ di ristorazione, bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Stretta sulle consegne a domicilio: l’ordinanza prevede che solo supermercati e altri esercizi di vendita di beni di prima necessita’ possano effettuare consegne, ma solo di prodotti confezionati e da parte di personale protetto con dispositivi di protezione. Ai Comuni e ai Piani sociali di Zona la responsabilita’ di occuparsi dell’assistenza di persone indigenti e sole.

 

Consentita l’attivita’ degli enti del terzo settore che si occupano di aiuti alimentari e farmaceutici. Confermato il divieto di fiere e mercati, stop anche alla possibilita’ di frequentare parchi e ville. Resta fermo il divieto di utilizzo di impianti sportivi, ad esclusione di quelli che ospitano le sedute di allenamento degli atleti professionisti che partecipano a giochi olimpici, manifestazioni nazionali o internazionali. In ogni caso, l’attivita’ va fatta senza pubblico. Le societa’ sportive sono obbligate ad effettuare controlli per evitare la diffusione del virus tra atleti, tecnici, dirigenti e accompagnatori.

 

Niente ricoveri programmati

In Campania sospesi, dal 12 marzo al 6 aprile, tutti i ricoveri programmati “sia medici che chirurgici nelle strutture ospedaliere pubbliche, private accreditate e gli ospedali classificati”. Questa la comunicazione inviata ai direttori generali e ai commissari straordinari delle Asl, delle Aziende ospedaliere e di quelle ospedaliere universitarie, dalla Direzione generale per la tutela alla salute e coordinamento del sistema sanitario della Campania. La sospensione “è valida per tutti i ricoveri programmati ad eccezione dei ricoveri per pazienti onco-ematologici medici e chirurgici”.

 

Negli altri casi sarà, dunque, possibile “effettuare solo ricoveri con carattere d’urgenza non differibili”. La sospensione “è cogente anche per tutte le attività in libera professione intramoenia”. Alle Asl del territorio è demandato il compito di “notificare il provvedimento alle case di cura private accreditate e agli ospedali classificati operanti nel loro territorio”.