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Coronavirus, paziente curato col ‘farmaco napoletano’ trasferito in normale degenza. Centinaia di richiesta di trattamento

Pascale

Napoli. Uno dei due pazienti estubati ieri a Napoli dopo il trattamento con il Tocilizumab non è più in ventilazione ed è stato trasferito alla normale degenza covid19. Lo rende noto l’Istituto Pascale che sta coordinando la sperimentazione nazionale sui benefici del farmaco. Ieri due pazienti che erano in terapia intensiva in condizioni molto gravi sono stati estubati e a 24 ore di distanza uno di essi respira senza bisogno di ventilazione assistita.

 

Sono centinaia le richieste di partecipazione alla sperimentazione del Tocilizumab che sono arrivate in queste ora all’Istituto Pascale di Napoli, che porta avanti la sperimentazione approvata dall’Aifa sul trattamento con questo farmaco della polmonite da covid19. Il team del Pascale sta selezionando le candidature secondo i protocolli previsti e predisporrà la somministrazione del farmaco entro 24 ore ai pazienti che rispettano l’identikit della sperimentazione. Le richieste, rende noto il Pascale, giungono da ogni parte di Italia e crescono di minuto in minuto. Moltissime arrivano dagli ospedali del Nord. “Ovvio, è lì che l’emergenza è più forte”, spiega Marilina Piccirillo, oncologo del Pascale che, da quando il suo collega Paolo Ascierto ha avviato l’uso del Tocilizumab, già conosciuto per l’artrite reumatoide e glil effetti collaterali dell’immunoterapia, è al lavoro per mettere in piedi la sperimentazione anche 14 ore al giorno. Piccirillo dopo aver scritto il protocollo di ricerca, insieme con i colleghi che compongono il comitato scientifico dello studio, da ieri, dopo l’ok dell’Aifa e del Comitato Etico dello Spallanzani, gestisce il sistema della raccolta dati, supportata dal capo dell’equipe, Franco Perrone, e dagli altri collaboratori dell’Unità Sperimentazioni Cliniche dell’Istituto dei tumori di Napoli. Nel team ci sono medici, study coordinator, data manager, informatici e farmacisti. “L’obiettivo dello studio – continua la giovane ricercatrice – è di ridurre la mortalità a un mese. Il Tocilizumab viene somministrato ai pazienti ricoverati per polmonite da Covid. In particolare, nello studio di fase due, il trattamento viene somministrato a pazienti con stadio di malattia abbastanza iniziale, vale a dire: non intubati o intubati da massimo 24 ore. Mentre nell’osservazionale verranno trattati anche i pazienti intubati da più di 24 ore. Alla fine della fase 2, in ogni modo tutti i pazienti potranno essere inseriti nella coorte osservazionale”.

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