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Passeggiate all’alba e divieto di mobilità: la nuova ordinanza di De Luca è pronta

vincenzo de luca ordinanza

 

Passeggiate all’alba e divieto di mobilità: la nuova ordinanza di De Luca è pronta

 

REGIONALE. Potrebbe essere varata già domani e in vigore da lunedì l’ordinanza annunciata ieri da Vincenzo De Luca e che in pratica ripristina il lockdown in Campania almeno fino all’Immacolata.

Il provvedimento dovrebbe infatti aver valore per 40 giorni. Finora si possono fare solo ipotesi ma se fossero confermati le indiscrezioni delle ultime ore si tratterà di una chiusura totale per arginare il contagio: resteranno aperti alimentari, supermercati, edicole, tabacchi e negozi di elettronica. Per il resto saracinesche abbassate: stop al mondo del food (bar, ristoranti, pizzerie) a meno che non si dedichi esclusivamente al delivery, anche se su questo punto mancano conferme. Chiusura sicura per palestre, piscine, sale scommesse, sale bingo, sale giochi, saune, spa.

Lo sport sarà consentito solo alle squadre campane di serie A e B, quindi ai professionisti, con possibile deroga alla Lega Pro. Dalla serie D in giù possibile stop alle gare. Per quanto riguarda i singoli jogging solo prima delle 8,30 così come le passeggiate possibili da soli o al massimo con persone conviventi.

Da valutare invece cosa accadrà ai saloni di parrucchieri, barbieri ed estetiste: a Roma c’è uno spiraglio per l’apertura, a Napoli è difficile che ciò accada. Saranno vietati infine gli spostamenti tra diversi Comuni se non per motivi di lavoro, salute, necessità o acquisto beni con l’ormai arcinota autocertificazione. De Luca proverà anche a bloccare il transito tra Regioni ma su questo punto l’ultima parola spetta al governo.

I numeri che spaventano il Governatore

 Dai 1500-1700 contagi dei giorni scorsi si balza ai 2.280 censiti ieri dall’Unita’ di crisi. Numeri da paura per la Campania, e il governatore Vincenzo De Luca annuncia il lockdown regionale.
“Siamo a un passo dalla tragedia – avverte – ora l’unica priorita’ sono le vite delle nostre famiglie, il resto passa in secondo piano. Non voglio vedere le bare sui camion militari”, avverte evocando l’immagine simbolo della tragedia di Bergamo. L’ordinanza di chiusura sara’ firmata tra domani e domenica. De Luca chiede un lockdown nazionale al Governo, ma in ogni caso la Campania – ricorda – va avanti su questa strada. “I dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. E’ necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). E’ indispensabile bloccare la mobilita’ tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate”. Anche perche’ cifre del genere rendono impossibile il contact tracing: “Nessuna struttura sanitaria potrebbe ricostruire la catena di contagi per migliaia di persone ogni giorno”. La situazione dei posti letto in Campania e’ diventata “pesante”. “La programmazione ci consente ancora di reggere ma con questi numeri non c’e’ nessun sistema ospedaliero al mondo in grado di reggere l’onda d’urto. Oggi lo facciamo grazie al sacrificio di migliaia di medici e personale sanitario ma nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate”.
Il governatore ipotizza una chiusura della Campania per 30-40 giorni, “poi si vedra’”: “Meglio chiudere ora, in un periodo in cui anche le attivita’ commerciali non sono particolarmente floride, e sperare in riaperture per Natale”. Insomma, nell’interlocuzione con il Governo “la discussione non e’ piu’ se chiudere o meno, ma come aiutare le categorie colpite”, ricorda De Luca sottolineando di essere perfettamente consapevole delle conseguenze economiche della decisione. “Ma qual e’ l’alternativa?”, domanda, anche in riferimento alla scuola: si era ipotizzata una riapertura delle primarie per lunedi’ sulla base dei dati dell’epidemia, domani si riunisce l’Unita’ di crisi per un esame della situazione ma visti i numeri sembra da escludere un ritorno in classe per i bimbi delle elementari. De Luca snocciola i dati: nelle due settimane dopo la ripresa delle lezioni, il contagio della popolazione complessiva e’ aumentato di tre volte, quello della fascia d’eta’ fino a 18 anni di ben nove volte. “Quale genitore degno di questo nome manderebbe serenamente i figli a scuola, con numeri del genere?”.