Nazionale. Cresce l’allarme attorno alla Candida auris, un fungo che può essere altamente pericoloso per uomini e donne a causa del suo tasso di mortalità e della sua resistenza agli antimicotici. Pochi giorni fa è stato isolato un caso in Italia, il primo del 2023. Si tratta di una paziente toscana ricoverata all’ospedale di Cisanello, a Pisa.
Secondo una ricerca pubblicata negli Stati Uniti, tra il 2019 e il 2021 le infezioni da cosiddetto fungo killer sono quasi raddoppiate (95%). Qualche mese fa l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha inserito la Candida auris nella lista dei funghi patogeni con elevata priorità. Il ceppo è stato isolato per la prima volta in Giappone nel 2009 da un campione proveniente dall’orecchio di una donna.
L’aumento dei casi pare sia dovuto al riscaldamento globale che favorirebbe le condizioni giuste per l’adattamento del fungo all’uomo.
Cos’è, come si prende e rischi
Si tratta di un patogeno che ha un tasso di mortalità che varia dal 30% al 70% e se non viene adottata una terapia adeguata è in grado di provocare gravi infezioni soprattutto nei soggetti pluripatologici. Questo perché si è mostrato molto resistente ad almeno una delle tre classi di antifungini disponibili. È inoltre molto contagioso e si trasmette tramite il contatto ravvicinato con un soggetto infetto ma anche tramite superfici. È resistente anche agli antisettici comuni e per questo è difficile da debellare anche dalle superfici.
Individuarlo tramite sintomi è molto difficile perché per diagnosticarlo è necessario un esame del sangue o di altri fluidi corporei. I sintomi più frequentemente riscontrati nelle infezioni da Candida auris sono: infezioni del torrente ematico, infezioni intra-addominali, infezioni di ferite e otiti. Inoltre il fungo è stato isolato da liquido biliare, tratto respiratorio e urina, ma non è ancora chiaro se possa provocare infezioni a polmoni e vescica.