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Coronavirus in Italia, vescovo vieta il segno di pace. I contagiati ora sono 40

segno pace chiesa

 

 

NAZIONALE. Distribuire la Comunione solo sulla mano e non in bocca ed evitare lo scambio di pace. Sono alcune delle misure disposte dal vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio per le messe nelle chiese della Diocesi.

 

A seguito delle disposizioni emanate dalla Prefettura di Piacenza sul Coronavirus, il Vescovo ha disposto, a scopo precauzionale e sino a nuove indicazioni, anche la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative.

Musulmani sospendono

Il centro islamico di Piacenza ha sospeso tutte le attivita’ aggregative a causa della diffusione del coronavirus. Lo ha reso noto la direzione della Comunita’ islamica. “Visto l’evoluzione della situazione relativa alla diffusione del coronavirus e l’invito alla massima precauzione da parte delle istituzioni, la Comunita’ islamica di Piacenza sospende tutte le attivita’ aggregative al Centro islamico fino a nuovo aggiornamento”, si legge in una nota. La Comunita’ Islamica di Piacenza invita inoltre “a seguire attentamente le indicazioni delle autorita’ e a non diffondere false informazioni”.

 

Il bilancio aggiornato: 40 casi

Sono oltre 40 i casi di Coronavirus registrati in Italia, incluse le 3 persone ricoverate allo Spallanzani di Roma, e le due vittime in Veneto e Lombardia (quest’ultima un’anziana di 76 anni di Casalpusterlengo deceduta in casa e in attesa di conferma che sia stata colpita dal coronavirus). Sempre in Lombardia, dove i casi confermati sono 32, sono in corso accertamenti su altri quattro casi: una donna di Sesto Cremonese, un paziente residente in un comune vicino, sono risultati positivi al test e sono stati prese in cura da personale sanitario; come due medici, marito e moglie (lei pediatra) di Pieve Porto Morone, nel pavese, ricoverati al San Matteo di Pavia. Un’anziana di 82 anni invece, residente a Codogno e ricoverata a Piacenza, avrebbe contratto il virus durante una visita al pronto soccorso di Codogno dove era stato visitato una prima volta prima del ricovero, Mattia il 38enne paziente zero ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale di Codogno.

 

Intanto è in corso il Tavolo operativo con il governo e i vertici di Regione Lombardia per decidere quali misure adottare per contenere il virus. Al momento in 10 Comuni del lodigiano, dove è scoppiato il focolaio, sono state sopese tutte le attività e chiusi tutti gli uffici e gli esercizi commerciali. In totale sarebbero oltre 250 le persone in quarantena per le quali si stanno attrezzando centri di accoglienza. Nel frattempo sono stati chiusi l’ospedale di Schiavonia a Padova con circa 450 persone dentro fra medici e pazienti, così come l’ospedale di Codogno dove è stato ricoverato il paziente zero.

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