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Continua protesta dei Cub. Il monito del vescovo: “Questa è la casa di Dio”

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ACERRA (Maria Bianca Russo). Continua la protesta dei lavoratori del Consorzio unico di bacino. Muniti di pistole giocattolo cariche di benzina, i Cub hanno fatto irruzione, lo scorso 4 settembre, nella Chiesa del Duomo, sita nel cuore della città.

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Cub, continua la protesta

Ad oggi continuano a presidiare la cattedrale giorno e notte. Giovanni, uno dei lavoratori, grazie ad un gruppo facebook, ha creato un di diario di bordo della lotta che, insieme ai suoi colleghi sta portando avanti da diversi anni. In una nota si legge: “Ecco il lavoro Cub. 17 anni di precariato. Sono stati proposti solo progetti fallimentari e mentre si continua a bruciare immondizia in tutta la Campania, il Presidente De Luca non effettua ancora alcuna bonifica e ne si prendono seri provvedimenti per la ricollocazione dei Cub. Continueremo la nostra battaglia” – continua: “La politica esercita  violenza  e abusa sui lavoratori, come 12 anni di contributi non versati o stipendi mai pagati.”

Non tarda la risposta del Vescovo Di Donna: “Questa è la casa di Dio, la casa di tutti: non la potete offendere così. Sono solidale con voi,  ma allo stesso tempo rammaricato per le modalità attraverso cui è stato espresso il vostro dissenso.”

Facciamo qualche passo indietro.

Già lo scorso luglio i Cub occuparono la cattedrale. Si legarono alle panche della Chiesa dopo aver cosparso di benzina i propri corpi. “La disperazione porta alla follia”, spiegarono i tre uomini alle forze dell’ordine che accorsero sul posto.