Fase 2 – Bis: il nuovo Decreto rilancio tutto italiano

Il premier Conte mentre spiega il nuovo DPCM Rilancio nella conferenza stampa di ieri 13 maggio 2020

Il Consiglio dei ministri ieri ha finalmente approvato il Decreto Rilancio, l’ultimo DPCM stilato dal governo giallorosso per supportare il lavoro, le famiglie, le imprese e gli studenti dopo l’enorme crisi socioeconomia venutasi a creare dallo scoppio della pandemia del Covid-19. Un ombrello da oltre 55 miliardi di euro per paracadutare tutti i danni creati dal Coronavirus, che hanno rapidamente superato i confini dell’emergenza sanitaria. «Abbiamo impegnato un po’ di tempo ma posso assicurarvi che è stato un testo complesso da stilare», le parole del Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, il quale ha presentato il maxi-decreto da 256 articoli e 464 pagine insieme al supporto del ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, la ministra per l’agricoltura, Teresa Bellanova, il ministro della salute, Roberto Speranza, e il ministro dello sviluppo, Stefano Patuanelli. «Spero che la maggioranza e l’opposizione possano migliorare il testo in Parlamento», ha aggiunto il Premier, un testo che si può considerare «pari a due manovre per una pronta ripartenza» e che con imponenti risorse, secondo Gualtieri, «getta le basi per la ripartenza economica di famiglie, imprese e sistema sanitario».

L'insieme dei ministri che presenta il Decreto Rilancio: da sinistra a destra, Bellanova per le Politiche Agricole, il Premier Conte, Speranza per la Sanità e Patuanelli per lo Sviluppo

L’insieme dei ministri che presenta il Decreto Rilancio: da sinistra a destra, Gualtieri per l’Economia, il Premier Conte, Speranza per la Sanità e Patuanelli per lo Sviluppo

Proprio a riguardo di quest’ultimo, il ministro Speranza ha fatto sapere «l’orgoglio per il lavoro svolto dal Governo per il rafforzamento del servizio sanitario», in quanto, in un’unica soluzione, saranno a disposizione più di 3 miliardi di euro, «una cifra così alta mai stanziata». Sulla stessa linea d’onda anche Patuanelli che ha considerato il decreto per la fase 2 italiana «un mosaico che tiene dentro tutto» e che va a sostegno alle imprese con circa 16 miliardi tra contributi a fondo perduto per le piccole fino alla capitalizzazione per le più grandi, passando per uno taglio alle bollette e gli affitti, e «ricostruzioni green» per far ripartire l’edilizia. «È per me un punto fondamentale», dice trattenendo le lacrime la ministra renziana Bellanova, «perché da oggi vince lo Stato sulla criminalità e sul caporalato, gli “invisibili” saranno meno invisibili». «Questa è la premessa per concretizzare la ripresa», ribadisce Conte, che promette di «recuperare il tempo perduto sulla cassa integrazione» attraverso una semplificazione dei metodi di erogazioni: «ora siamo usciti dalla fase più acuta e ci avviamo verso un nuovo inizio più maturo», ha chiosato il Premier.

Decreto Rilancio: tutte le misure, dalla CIG al Bonus Vacanza

 

  • Cassa integrazione in deroga: primo impegno dell’esecutivo sarà quello di rifinanziare e accelerare l’arrivo dei sostegni al reddito: ci saranno altre 9 settimane di tempo, 5 da utilizzare fino alla fine di agosto e 4 esclusivamente nei mesi di settembre e ottobre, per concedere lo stanziamento di 4,5 miliardi di euro per la cassa integrazione e l’assegno del fondo di integrazione salariale con la causale Covid-19.Verrà inoltre snellita la macchina burocratica relativa alla procedura di pagamento: la cassa integrazione in deroga non passerà più dalle Regioni ma direttamente dall’Inps che in 15 giorni dalla domanda erogherà un anticipo del 40% dell’assegno.
  • Partite IVA: Il bonus per i partita IVA e i collaboratori sarà di 800 euro per la mensilità di aprile, mentre l’indennità per gli autonomi che possono dimostrare di avere avuto perdite fino al 33%, il bonus sale fino ai 1.000 euro. Sarà esteso quello relativo ai 600 euro per colf e badanti, mentre è stato inserito un reddito d’emergenza per chi non ha altri sostegni e un ISEE fino a 15mila euro: questo varrà per due mesi e va dai 400 euro per i singoli fino agli 800 euro per nucleo familiare.
  • Fondo per cultura e librerie: Nel DPCM anche un Fondo di 225 milioni di euro destinato al sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria, e degli istituti di cultura.
  • Bonus Mobilità: Al fine di incentivare nuove forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico locale, sarà disponibile a partire dal 4 maggio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, per una sola volta, anche un Buono Mobilità pari al 60% della spesa sostenuta e comunque non superiore a 500 euro per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica.
  • Scuola e Università: Ci si prepara anche alla riapertura delle scuole con uno stanziamento di 1 miliardo e mezzo di euro tra lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici e stabilizzazione di 16 mila insegnati. Previsti, infatti, sia l’assunzione di questi ultimi attraverso concorso straordinario, quanto fondi di 40 milioni di euro per la pulizia delle aule e i dispositivi di protezione per prof e studenti che torneranno in classe per sostenere, tra un mese, la maturità. Per la didattica a distanza, invece, il fondo per il funzionamento delle scuole arriva a quota 331 milioni di euro, destinati all’acquisto di servizi professionali, di formazione e di e di miglioramento dell’insegnamento da remoto. 1,4 miliardi di euro, invece, per l’università: dal 2020 al 2024, infatti, si incrementano di quasi 100 milioni di euro gli sforzi per la ricerca scientifica attraverso le borse di studio degli specializzandi di medicina.
  • Smart-working, Bonus Babysitter e Centri estivi: Mano tesa del Governo soprattutto alle famiglie: raddoppia il bonus babysitter fino a 1200 euro che si potrà utilizzare anche per pagare i centri estivi, ricevendo un’ulteriore detrazione di 300 euro qualora la famiglia abbia un reddito fino a 36mila euro. I genitori lavoratori dipendenti del settore privato potranno avere anche la possibilità di proseguire il proprio lavoro in smart-working, a patto che i figli abbiano una età fino a 14 anni o che siano beneficiari di sostegni al reddito.
  • Bonus Green: Si moltiplicano anche gli incentivi green a rafforzamento di ecobonus e sismabonus: saranno previsti, con un investimento di circa 7 miliadi fino al 2023, rimborsi degli abbonamenti ai mezzi pubblici e un superbonus al 110% delle spese per ristrutturazioni energetiche e antisismiche.
  • Pignoramenti e Imprese: Tra le misure, anche lo stop a pignoramenti su stipendi e pensioni, così come lo slittamento a settembre della ripresa sei versamenti sospesi a causa del lockdown. Alle imprese più piccole ci saranno sconti sulle bollette e il credito d’imposta sugli affitti al 60% esteso a tutte le aziende. Per le attività di medie dimensioni, invece, ci sarà un mix di incentivi fiscali agli aumenti di capitale e la possibilità di un intervento di Invitalia con un nuovo “Fondo patrimonio Pmi”. Previsti incentivi, comunque, anche per i privati che investono in aziende danneggiate dal Covid-19 e alle start-up innovative.
  • Bonus Vacanze: Per non perdere la stagione estiva arriva anche un consistente pacchetto per il turismo che va dallo stop alla prima rata IMU per alberghi, ostelli, b&b, stabilimenti balneari, terme e campeggi fino al TAX Credit per chi sceglierà le vacanze in Italia, passando per un buono fino a 500 euro per le famiglie con ISEE fino a 40mila euro, da spendere in parte nelle strutture ricettive e in parte da scontare dalle tasse.

La sanatoria degli “invisibili”: la Bellanova si commuove, il Centrodestra attacca

«Per molti può essere considerato un punto accessorio, mentre per me è fondamentale, soprattutto per la mia storia». Così ha esordito la ministra per le Politiche Agricole di Italia Viva, Teresa Bellanova, quando ha presentato, come si vede nel video di Repubblica, la regolarizzazione di tutti i lavorati in nero per combattere la crisi epocale che la pandemia del Coronavirus ha significato per il Belpaese. 55 miliardi per dare dignità agli “invisibili”: il tema ha tenuto banco negli ultimi giorni ed è stato al centro dello scontro politico all’interno della maggioranza, con Italia Viva e PD da un lato ed il Movimento 5 Stelle dall’altro. Bracciante fin da giovanissima e Sindacalista nella lotta alla piaga del caporalato poi, la Bellanova alla fine ce l’ha fatta: «per il settore agroalimentare abbiamo destinato la dotazione specifica di 1 miliardo e 150 milioni di euro per sostenere tutti i settori che più hanno sofferto nella filiera agricola, del vino e nel florovivaismo». «Fiero e orgoglioso delle battaglie di Teresa Bellanova», ha commentato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Immediate le repliche da parte dei leader di opposizione: «Le lacrime del ministro Bellanova (Fornero 2) per i poveri immigrati, con tanti saluti ai milioni di italiani disoccupati, non commuovono nessuno», è stato il commento del segretario federale della Lega, Matteo Salvini, seguito a ruota dalla sua partner di Centrodestra, Giorgia Meloni, la quale ha affondato con un «sono basita», riferendosi ai «migliaia di italiani che hanno pianto di nascosto, schiacciati dalla disperazione per il timore di perdere tutto».

Gli attacchi su Twitter e Facebook dei due esponenti di spicco del Centrodestra: Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia)

Gli attacchi su Twitter e Facebook dei due esponenti di spicco del Centrodestra: Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia)

Decreto Rilancio? I giornali parlano piuttosto di “Rattoppo”

I principali quotidiani di informazione italiani oggi, però, hanno esordito con prime pagine all’insegna della critica, piuttosto che delle congratulazioni, gettando ombre sui modi e tempi che verranno utilizzati per aiutare i cittadini italiani. Sabino Cassese, editorialista del Corriere della Sera, parla di «intento risarcitorio»: quello che vuole fare l’esecutivo, infatti, secondo Cassese è «ristabilire un equilibrio rotto non dalla pandemia, ma dall’azione governativa diretta a tenerla sotto controllo». Il professore aggiunge che «il governo non ha tenuto conto dell’urgenza», visto che il decreto era stato annunciato due mesi fa e dovrà ora comunque passare al vaglio del Parlamento. «Di “rilancio” c’è soltanto la parola» è invece il commento di Sergio Rizzo, editorialista di Repubblica, il quale sottolinea come «non si intravedano strategie di sviluppo, investimenti degni di tal nome o un cambio di passo nelle pastoie burocratiche». «Una super finanziaria scritta peraltro in ostrogoto», chiosa alla fine, ribadendo come questa, in realtà, contenga soltanto «una sterminata serie di toppe». Sarà ora compito degli italiani, diretti interessati, dare un voto finale a queste nuove misure di ripristino della normalità varate dal governo.