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Avanti nel paese delle streghe con Insignelandia

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EDITORIALE MARCO STILETTI- Il Napoli vince a Benevento 2-1. Ma non fa notizia. Durante la partita hanno segnato i fratelli Insigne (Lorenzo e Roberto), una storia bella che nel calcio si verifica di rado (difficile infatti vedere due fratelli che giocano contro e che segnano entrambi). Ma anche questo non fa notizia. Il Napoli vince la quarta gara di fila sulle quattro giocate in campionato. Ma pure questo non fa notizia. Fa notizia solo ed esclusivamente la partita non giocata contro la Juventus. Già, quella maledetta partita. Oggi il Napoli avrebbe tutti i 12 punti guadagnati sul campo e forse di più, se avesse fatto risultato a Torino. Incredibile che una squadra che ha realizzato 14 reti subendone appena 2 sul campo, non possa essere prima in classifica a causa di una cervellotica sentenza di un giudice sportivo. Ma di questo abbiamo fin troppo parlato.

E a fine gara, un cronista cosa va a chiedere a Gattuso? Cosa ne pensa dei disordini avvenuti durante la manifestazione di dissenso al lockdown avvenuta venerdì a Napoli. E che c’entra col calcio? In una conferenza stampa di calcio è errato allontanarsi dalle cronache di campo. E le cronache di campo dicono che il Napoli c’è, ha carattere, poi magari a volte pecca di cinismo, ma quando ci si mette, è dura per tutti. Volendo cercare il pelo nell’uovo, l’organico a disposizione di Gattuso è più variegato ma incompleto. Col 4-2-3-1, bisogna avere due centravanti, 2 sottopunta e 4 esterni offensivi. I due centravanti il Napoli ce li ha: Osimhen e Petagna. E magari pure Mertens. Il sottopunta, però, è uno solo: il belga. Difficile immaginare che gli altri attaccanti azzurri possano giocare dietro Osimhen e a protezione del centrocampo, a meno che non si utilizzi Zielinski in quel ruolo. Per quanto riguarda gli esterni d’attacco, il Napoli consta di Insigne, Politano e Lozano. Questi tre si possono anche alternare, ma sempre un attaccante esterno manca.

Ma dove può arrivare questo Napoli? Fa bene Gattuso a volare basso, specie dopo il KO interno in Europa League contro l’AZ. La gara col Benevento stava ripercorrendo esattamente la linea di quella giocata contro gli olandesi, con l’aggiunta della solita serie palo/traversa e il solitissimo rigore non dato da Doveri, ormai film già visto e rivisto. Ringhio deve gestire bene le forze fisiche ma soprattutto mentali, estraniando il Napoli dall’attesa dell’esito dei ricorsi avversi allo 0-3 a tavolino e al -1. È un macigno sulle spalle giocare con queste due situazioni, ma forse tenersi un po’ lontani dai riflettori farà bene. Mentre nelle trasmissioni nazionali continua il teatrino con le loro squadre (già le conosciamo, inutile ricordarle), c’è una squadra che fa i fatti in silenzio. Se questo aiuta i risultati, avanti così!