Nazionale. Il reddito di cittadinanza è destinato ad andare in soffitta come indicato nella legge di bilancio 2023. Il nuovo esecutivo di centrodestra ha optato per il taglio da effettuare nel corso dell’anno. Chi è percettore del sussidio continuerà a prenderlo ancora per 7 mesi, poi sarà addio. Questo non significa che non esisteranno più aiuti da parte dello Stato verso quelle famiglie che vivono in condizione di disagio economico.
Come scritto nella legge di bilancio i fondi risparmiati dal taglio e dall’abrogazione del Rdc saranno reindirizzati verso nuove forme di sostegno alle famiglie. Ma quale misura prenderà nel 2024 il posto del reddito di cittadinanza e quali saranno i requisiti?
Detto che al momento non esistono ancora notizie certe, fonti di governo indicano come base di partenza il ritorno del reddito di inclusione che potrebbe essere rivisto negli importi e nei requisiti.
La legge di bilancio 2023 ha disposto un primo giro di vite verso i percettori del reddito di cittadinanza salvaguardando soltanto le famiglie dove sono presenti: minorenni, over 60 e disabili.
Queste tre categorie per il Governo sono meritevoli di tutela anche al di là del Rdc e percepiranno aiuti per tutto il 2023 anche oltre i 7 mesi. Poi a partire dal 2024 ci sono buone notizie per loro in quanto difficilmente il governo Meloni lascerà queste famiglie prive di una forma di tutela.
E il posto del reddito di cittadinanza potrebbe prenderlo il reddito di inclusione con però delle differenze. Il reddito di inclusione potrebbe interessare una platea più ristretta rispetto a quella del reddito di cittadinanza. E anche il metodo di calcolo potrebbe essere differente: mentre con il reddito di cittadinanza si tiene conto del reddito familiare, per poi riceverne un’integrazione fino al raggiungimento di una certa somma, con il reddito di inclusione il valore potrebbe essere tanto più alto quanto più saranno i componenti del nucleo.
Come requisito, la soglia Isee d’ingresso potrebbe essere superiore ai 6.000 euro della scorsa riforma, ma inferiore ai 9.360 euro richiesti oggi dal reddito di cittadinanza. Quindi la platea dei percettori potrebbe ridursi ulteriormente rispetto ai percettori attuali del rdc.
