Consumi

Classe energetica nei contratti di compravendita, quanto influisce sul valore della casa?

Già da anni le istituzioni hanno avviato un dibattito molto acceso e puntato i riflettori proprio sulla riqualificazione delle case private

efficienza energetica

Oggi, più che in passato, c’è una grande attenzione verso i consumi energetici degli immobili, per le più disparate ragioni.

I più recenti avvenimenti internazionali e il successivo caro bollette hanno spinto molte persone a rimettere mano ai propri impianti e alla struttura dei propri immobili, per renderli più efficienti dal punto di vista dei consumi e riuscire anche a risparmiare qualcosa in bolletta.

La prestazione energetica di un appartamento, però, non è solo un fatto privato.

Già da anni le istituzioni hanno avviato un dibattito molto acceso e puntato i riflettori proprio sulla riqualificazione delle case private, così da portarle a un livello di classe superiore e abbassare i consumi da fonti di energia tradizionali.

Il consumo energetico di un immobile, infatti, si misura in classi che in Italia vanno dalla G, la più bassa, fino alla A4, la più alta.

Obiettivo dell’Unione Europea, in vista dell’azzeramento di emissioni di carbonio entro il 2050, è proprio quello di incentivare la riqualificazione degli immobili privati fino a portarli ad un livello di classe D.

Un obiettivo alquanto ambizioso, a cui però è stato dato seguito sin da subito con i numerosi incentivi e bonus che la storia più recente ci ha fatto conoscere, finalizzati ad apportare migliorie e integrazioni per migliorare la classe energetica delle case.

Questa, infatti, oltre ad avere una certa influenza sul dispendio dei consumi, influisce notevolmente anche sul valore degli immobili. Dal 2013 è diventato obbligatorio in Italia allegare l’attestato di prestazione energetica ad ogni contratto immobiliare, che sia affitto o compravendita.

Ma come si misura questa classe energetica?

In effetti se ne sente parlare tanto, ma in pochi hanno spiegato praticamente come calcolarla.

Questo perché, a ben guardare, il calcolo della classe energetica non è affatto semplice. Tiene conto di molti fattori, numeri, coefficienti e parametri da rispettare, al punto da richiedere l’intervento di un professionista per poterla ricavare in maniera precisa.

Non a caso è necessario l’intervento di un perito professionale per elaborare l’attestato di prestazione energetica.

Ciò nonostante, scrutando sul web, si possono trovare valide risorse che illustrano molto chiaramente come effettuare una stima di massima della classe energetica del proprio immobile, come la guida gratuita pubblicata dall’agenzia immobiliare online Dove.it.

Scorrendo tra le righe dell’articolo si comprende molto facilmente quali fattori influiscono su questo calcolo.

La classe energetica di un immobile, di fatto, tiene conto degli infissi montati al suo interno, del sistema di illuminazione, del consumo di gas per il riscaldamento, della produzione dell’acqua calda, dello stato della caldaia e della presenza di un sistema di ventilazione meccanico, solo per citarne alcuni.

Approfondendo il suo contenuto si legge molto facilmente e in linguaggio chiaro quali dati prendere in considerazione per il calcolo di massima della propria classe energetica, accompagnato anche da un esempio di calcolo reale, così da rendere più comprensibile quanto illustrato.

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